E’ guerra commerciale tra america e cina…  e in mezzo ci vanno i colossi della tecnologia! Si è parlato di Google e Huawei, o meglio Alphabet, la Holding che controlla Google, ma non solo, perché ora i big del mondo tech come Intel, Broadcom, Qualcom e Xilinx dovranno seguire la blacklist stilata da THE DONALD… ma è solo guerra commerciale?

DIGITALIANI

Buongiorno, Buon pomeriggio o Buonasera a seconda dell’orario in cui vedrete questo video!
Io sono Paolo Rossi e vi do il benvenuto su PILLOLE DIGITALI: un contenitore di tecnologia applicata alla quotidianità.

Ne avrete sicuramente sentito parlare negli ultimi due giorni… Google ha semplicemento seguito la decisione di Trump e ha così deciso di sospendere ogni rapporto commerciale con l’azienda cinese strappando così accordi commerciali milionari.

Si stima che in Italia un utente su tre abbia uno smartphone Huawei o Honor (sorella minore con prodotti di fascia entry level).

Huawei è il secondo produttore di smartphone più importante al mondo, dietro Samsung e per quanto di base Android sia un sistema operativo mobile open source, le versioni del sistema operativo ottimizzate – con applicazioni native del mondo Google, le GAPPS – come google apps come Gmail, Maps, YouTube e Chrome – sono frutto di accordi commerciali tra i produttori su cui Google ottiene delle royalties.

Con la decisione di interrompere ogni forma di rapporto commerciale quello che si prospetta è una vera e propria rivoluzione del mondo tecnologico.

Tanto per fare chiarezza, di cosa si occupano le altre aziende americane che hanno aderito al BAN commerciale di Trump?

Intel – ovviamente produce microprocessori, chipset per schede madri e chip per schede video;

Broadcom – produce chipset per la connettività come Modem, Wireless, Bluetooth, GPS e di telefonia cellulare

Qualcomm – famosa per SnapDragon, la piattaforma chipset basata su microprocessori ARM;

Xilinx – uno tra i principali produttori di PLD, ovvero dispositivi logici programmabili;

Detto questo, non abbiate paura, non dovrete buttare il vostro smartphone o almeno per ora. Scherzo, vediamo cosa potrebbe succedere:

i dispositivi già in commercio, per esempio il nuovo Huawei P30 o il nuovo Honor (che dovrebbe essere lanciato oggi a Londra), dovrebbero smettere di ricevere gli aggiornamenti di Android e applicazioni Google nel giro di un anno – alcuni dicono meno, mentre alcuni dicono che arriveranno fino al fine vita tecnologico. Quindi, questi dispositivi potrebbero essere esposti a rischi sulla sicurezza dovuti dai mancati aggiornamenti della piattaforma e sicuramente minori performance.

Per i nuovi smartphone invece, potrebbero adottare versione AOSP di Android, ovvero la Android Open Source Project che non prevede il pacchetto delle Google Apps, così come fanno già tanti altri marchi minori cinesi del settore smartphone.

Tre considerazioni da parte mia:

  • Ovviamente questa è una decisione presa dal governo americano e a cui tutte le aziende americane dovranno attenersi salvo poi ritornare a negoziare solo dopo aver ottenuto il via libera dal Dipartimento del commercio degli Stati Uniti;
  • Sembra che Huawei si fosse già cautelata con un proprio sistema operativo che potrebbe chiamarsi Kirin OS e quindi non è escluso che in poche settimane possa spuntare fuori un nuovo sistema operativo per rimpiazzare Android;
  • Attenzione però anche agli iPhone di Apple, perché sembra che si stia sempre più concretizzando in Cina un movimento “Boicotta Apple”.

Insomma, la battaglia commerciale è appena incominciata!

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Paolo Rossi

Paolo Rossi, responsabile del canale commerciale di Overland Tandberg in Italia e da oltre 17 anni nel mondo del IT. Entusiasta Digitale. Sposato con Rosa e papà di Victoria ed Edoardo. Amo la tecnologia, lo sport e il vino. @PaoloRossiIT per rimanere in contatto con me!

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